Il cooperante dove lo metto

Si doveva pagare il riscatto per Greta e Vanessa? L’Italia è divisa, i pareri sono discordi, i commenti sgradevoli, benché ognuno abbia il diritto di esprimere la propria opinione, troppi!

Io credo che ogni vita umana abbia un valore, e che nessun prezzo potrà essere mai abbastanza alto per salvaguardarne l’integrità. Dal calcolo che qualcuno si è divertito a fare, emerge che ogni italiano ha contribuito alla salvezza delle due ragazze con circa 10 centesimi per ognuna! Poco, in realtà, quasi niente a testa!

Ma qualche perplessità mi assale se prendo in considerazione un altro aspetto: la responsabilità. Se decido di intraprendere una strada, di fare una scelta, qual è il limite entro cui poi io possa legittimamente chiedere a qualcun altro di soccorrermi se la scelta si dimostra, a dir poco, avventata?

Nel 1914, poco prima che l’Italia entrasse nel I conflitto mondiale, alcuni italiani si arruolarono come volontari fra le fila dell’esercito serbo, andando a morire in un paese straniero per una causa che non gli apparteneva “direttamente” . Che io sappia, nessuna delle loro famiglie ha chiesto un risarcimento per quelle morti.

Mi è sembrata, questa faccenda, un modo di operare tipico dei nostri tempi: andare, fare, disfare, tanto poi c’è sempre qualcun altro pronto a riparare. Francamente, se è andata così, non mi piace.

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